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Newsletter Davide Biocchi
21/04/2009
Gentili utenti, dopo alcune settimane mi
ritrovo a commentare il mercato.
L'avere ridotto, scelta solo momentanea, la frequenza del mio
commento, mi consente una “view” molto più distaccata e meno
frenetica della situazione, spero con maggiore vantaggio per chi mi
legge.
Ci siamo lasciati a metà marzo, con l'indice che aveva cominciato
una risalita poderosa e la mia opinione era che si fosse in un bear
trend rally, cioè di rapido un movimento rialzista all'interno di un
trend ribassista conclamato, che a mio parere sarebbe stato molto
difficile cavalcare.
In parte avevo ragione in parte sono stato smentito dagli eventi. Di
sicuro il trend di recupero si è esteso oltre le aspettative,
mantenendo però le caratteristiche tipiche del bear trend rally (movimento
rapido e senza pause), cosa che mi lascia ancora qualche dubbio e mi
fa manenere le “antenne dritte”.
In realtà ciò che realmente manca per poter dire che si stia
verificando un'inversione di trend è una fase di accumulazione che
consenta di “caricare la molla” per un movimento che possa avere uno
sviluppo di medio-lungo periodo.
Senza questa fase di accumulazione non credo si assisterà a
movimenti di risalita duraturi. L'ultima fase accumulativa, tra il
2003 ed il 2004, è durata circa un anno e si è verificata proprio in
seguito ad un repentino recupero del mercato dai minimi.
Osservando, come faccio ogni giorno, i book di negoziazione si nota
comunque che qualcosa è cambiato rispetto al periodo
settembre-febbraio. Sono infatti cessate quelle vendite poderose - e
a qualsiasi prezzo - che hanno connotato quella fase di mercato.
Verrebbe quindi da chiedersi se coloro che hanno venduto, non perché
convinti ma perché obbligati, magari per disfare interi asset di
istituzioni finanziarie in difficoltà e quindi con necessità di
monetizzare, non abbiano forse terminato il loro “lavoro”, almeno
per il momento.
In effetti, prendendo per buono questo ragionamento, si spiegano
tante cose: si capisce perché, sotto questa spinta di vendite a ogni
costo, i mercati siano crollati oltre ogni valutazione ma anche
perché si è evoluta la successiva reazione fisiologica, appena dopo
la fine di queste vendite forsennate. Soprattutto diventa più facile
capire perché, in assenza di venditori obbligati, a questi prezzi i
titoli li mollino davvero in pochi e quindi si fatica a scendere,
ovvero l'opposto di prima.
Anche la macroeconomia ci sta fornendo dei dati che lasciano
intravedere come ci sia un rallentamento del processo recessivo e
questo aiuta i mercati nel recupero. Inoltre l'avvicinarsi della
stagione dei dividendi, che alcuni titoli staccano in percentuale
molto interessante sul prezzo dell'azione, suggerisce a molti grossi
operatori di mantenere in portafoglio le azioni, almeno sino agli
stacchi.
La psicologia dei mercati resta ancora debole, ma forse si può
cominciare a guardare ai titoli con un atteggiamento diverso da
quello mantenuto sino ad ora.
Come detto in precedenza solo una fase di accumulazione potrà
portare ad un inversione di tendenza sui mercati. Questa fase
potrebbe essere prossima, anzi l'auspicio è che segua l'attuale
storno che è davvero salutare, specie se dovesse evolversi come un
ritracciamento che abbia l'effetto di far tirare il fiato ai listini.
E' chiaro che si parla di tempi lunghi e di movimenti che potrebbero
anche vedere storni più significativi, ma dopo tanto tempo mi sembra
plausibile iniziar a pensare ad acquisti seppur spalmati sotto forma
di accumulo, che potrebbero vederci protagonisti per un anno o più.
Sarei propenso a valutare delle tranche mensili, ponendo come stop
loss tassativo i minimi precedenti, per quanto lontani. E'
fondamentale essere consapevoli che in un anno o più si acquisterà
sia meglio sia peggio dei valori attuali.
Anche se siamo ancora molto lontani dalla conclusione della crisi
economica, soprattutto per come viene percepita dal cosiddetto “uomo
della strada”, credo che i mercati finanziari stiano provando a
cercare una via d'uscita che anche noi potremo cavalcare se avremo
la dovuta pazienza.
Buona settimana.
Davide Biocchi |
3/3/20099
La settimana entrante presenta un certo
interesse, per quanto concerne gli annunci macro economici. Dapprima
giovedì con le dichiarazioni della Bank of England e a seguire della
BCE (ore 13,45) sui tassi di interesse e quindi venerdì quando
saranno divulgati i dati sull'occupazione negli stati uniti, che,
come al solito, fungeranno da importante market mover.
Dal punto di vista della volatilità, stiamo assistendo ad un VIX che,
pur in crescita, si muove con linearità, poco sopra i 50 punti.
Questo va sottolineato perché il valore del VIX non sta andando alle
stelle, come a fine anno scorso, solo perché i mercati stanno
scendendo senza isterie, anche se in modo molto incisivo.
Anche il -6% di ieri è avvenuto con molta linearità e questo
conferma quanto sia ormai radicato il trend ribassista.
Per quanto concerne l'aspetto grafico, purtroppo i listini si
muovono sotto quei minimi raggiunti a Novembre, che sembravano poter
fungere da supporto.
Anche dal punto di vista dell'analisi tecnica, oltre che da quello
fondamentale, i mercati hanno offerto un segnale di vendita
inequivocabile. Il Dow Jones sotto i 7000 punti ed un eventuale (per
ora evitato) S&P500 sotto i 700 punti, sono davvero dei segnali di
debolezza chiarissimi.
A questo punto, l'unica considerazione plausibile è quella di
continuare a rimanere assolutamente fuori dal mercato,
salvaguardando la liquidità, mai così preziosa.
Indubbiamente con mercati che dal punto di vista fondamentale si
trovano nel pieno di una crisi economica senza precedenti e con
grafici che confermano quanto pessimismo regni tra gli investitori,
l'unica cosa da fare è tirare i remi in barca ed attendere tempi
migliori.
Verrà, ne sono certo, il momento in cui si verificheranno delle
opportunità di acquisto molto significative ma, con grande
probabilità, prima che si arrivi a questo “buy” potrebbe passare
molto tempo, ed i prezzi potrebbero sensibilmente differire (in
peggio) dai valori attuali.
La proverbiale pazienza è, in questo momento, la vera arma in più
dell'investitore.
Dato il proseguire di successivi nuovi minimi, credo sia superfluo
un commento video, che rimando a tempi migliori, vista l'attuale
impotenza dei grafici ad offrire spunti interessanti.
Davide Biocchi
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23/12/2008
Torna la newsletter dopo un paio di settimane di pausa, che ho preso anche
per disintossicarmi dalla frenesia dei mercati finanziari, e mi pare che la
situazione cominci a farsi decisamente più chiara.
Infatti, sebbene non siano certo terminate le notizie negative sull'economia
e soprattutto sulla finanza (ultimo lo scandalo Maddoff), i mercati non
stanno più reagendo con crolli generalizzati.
Mercati meno isterici significano anche una lenta ma inesorabile discesa
della volatilità e questo è il miglior segnale, in assoluto, che la
situazione stia quantomeno tentando di rientrare in un contesto meglio
gestibile.
Tutto ciò è tipico di un trend che si sta esaurendo anche se NON sono ancora
presenti elementi che possano lasciar pensare ad un inversione di tendenza
di breve o brevissimo periodo.
Da questo momento le borse potrebbero (condizionale d’obbligo dato che
nessuno conosce il futuro) essere da accumulare, con tranquillità e
pacatezza, senza preoccuparsi del brevissimo periodo ma con un ottica già
verso il medio e lungo periodo.
Sicuramente alcune situazioni vedranno il mercato in ulteriore sofferenza ma
credo che proprio il tipo di reazione di questi ultimi giorni agli ultimi
eventi, davvero pesanti, stia ad evidenziare che vedere ulteriori scrolloni
da -10% di indice sarà probabilmente sempre più difficile
In realtà dal punto di vista grafico è ancora prematura qualsiasi forma di
acquisto sui titoli che al momento non mostrano alcuno spunto, però un piano
di accumulazione generalizzato e procrastinato nel tempo, magari scegliendo
ETF sugli indici, sembrerebbe quanto di più adatto ci sia in tal senso.
Ovviamente non è mia premura suggerire come l’accumulazione debba essere
effettuata, giacché ognuno agisce in base al proprio libero arbitrio, però
personalmente mi guarderò bene dal prendere posizione in modo pesante, anzi
comincerò a farlo con piccolissime tranche, finché in un tempo piuttosto
lungo – 6 mesi/1 anno – avrò completato questa accumulazione.
Infine, visto che siamo verso la fine dell'anno, è doveroso porgervi gli
auguri di un felice Natale e di un sereno 2009.
Prossimo appuntamento con la newsletter (e la video-newsletter oggi assente)
a dopo le festività di fine anno.
31/08/2008
La settimana appena trascorsa ha lasciato trasparire come ci siano ancora
delle opportunità di recupero per i listini.
I mercati americani, pur avendo perso nell'ultima seduta di venerdì, hanno
dimostrato di avere margini di risalita, specie se continueranno ad uscire
dati macroeconomici migliori delle stime.
In realtà l'attesa sarà soprattutto per i dati che usciranno il prossimo
venerdì alle 14,30 e relativi al mondo del lavoro USA, che sicuramente
daranno una scossa ai mercati, in attesa di scegliere quale direzione
intraprendere nel medio periodo.
Il Dax ha disegnato, come il nostro S&PMib, una configurazione grafica che
sembra preannunciare una prosecuzione del rialzo, comunque ogni
considerazione va, a mio parere, subordinata ai dati di venerdì negli USA.
Per quanto concerne l'operatività conviene quindi mantenersi “Flat” in
attesa dei dati, anche se alcuni titoli potrebbero effettuare dei break-out
rialzisti davvero interessanti e magari anche anticipati.
In caso di buona chiusura degli indici nella settimana a venire si potrebbe
considerare l'ipotesi di rientrare in acquisto con obiettivi interessanti.
Rimaniamo quindi in attesa degli eventi.
PS: Molti utenti mi hanno segnalato difficoltà nell'audio della
videonewsletter. Spero con questa settimana di avere risolto tali problemi
ma gradirei un ritorno, magari via e-mail, da parte di voi utenti. Grazie
Di seguito il riepilogo delle aree di resistenza e supporto degli indici:
Per visualizzare i grafici clicca sui nomi degli indici.Buona settimana.
Davide
Biocchi31/08/2008
24/08/2008
Siamo giunti alla fine di una settimana difficile, che
ha visto i listini protagonisti di una ulteriore fase di
discesa.
Un ritracciamento era atteso e nella sua evoluzione ha
portato il nostro S&PMib nei pressi dei 27500 punti, che
sono un supporto intermedio.
I listini potrebbero continuare ad aggirarsi attorno a
questi livelli nella settimana entrante mentre ritengo
che la prima settimana di settembre, coi dati sulla
disoccupazione negli USA, potrebbe risultare decisiva
per assistere da una fase contraddistinta da un trend
meglio definito, sia esso rialzista o ribassista.
Propenderei quindi per il mantenimento della posizione
“Flat”, armandoci di pazienza in attesa degli eventi.
18/08/2008
*precedenti newsletters*
La settimana appena trascorsa ha visto una pausa nel recupero dei listini.
I principali mercati hanno infatti vissuto un fine settimana di storno dopo
la forte salita che ha contrassegnato l’ultima fase dei mercati.
Gli indici USA, arrivati sulla soglia di importanti resistenze hanno visto
riaffacciarsi le vendite e nelle prossime sedute si potrà verificare se
l’estensione del recupero debba essere maggiore, oppure se i listini
dovranno cercare su questi livelli una fase di maggiore equilibrio nei
prezzi. Appare comunque ben evidente in questa fase il sovraperformare
dell’indice Nasdaq del settore tecnologico, rispetto agli altri settori.
Anche il Dax vive una situazione simile ai listini USA e solo un
consolidamento consistente potrebbe a mio parere portare nuova linfa per un
tentativo ulteriore di ritorno a rialzo.
Nella fase attuale di mercato lo S&PMib ha visto un recupero consistente
sino alla soglia dei 30000 punti (fermandosi per ora a 29600). Ricorderei
che in area 30000 inizia un’area di forte resistenza sino ai 30600 punti.
Un consolidamento sui supporti potrebbe portare ad ulteriori recuperi,
mentre il proseguire della fase ad alta volatilità è foriera solo di
ulteriori ribassi nel breve e medio periodo. Per questo sarebbe fondamentale
assistere ad una fase di contrazione del nervosismo in essere.
Operativamente propenderei per una presa di profitto della posizione
rialzista intrapresa tempo fa, per tornare nella posizione di attesa.
Se i mercati consolidassero per tentare di risalire, sopra i 30600 punti
avremo una grande opportunità di tornare a investire a rialzo. Viceversa, se
si rimanesse in una fase ad alta volatilità, potremmo anche rivedere i
precedenti minimi e quindi vale la pena proteggere il gain sin qui
conseguito con una presa di beneficio.
Rimaniamo in attesa degli eventi con la proverbiale pazienza.
Di seguito il riepilogo delle aree di resistenza e supporto degli indici:
Indice |
Supporti |
Resistenze |
Nasdaq
Composite |
2155
|
2265
|
2470
|
2535
|
S&P 500 |
1218
|
1275
|
1313
|
1365
|
S&PMib |
26160
|
28710
|
30350
|
32100
|
Dax |
6000
|
6200
|
6800
|
7030
|
Per visualizzare i grafici clicca sui nomi degli indici.Buona settimana.
Davide
Biocchi17/08/2008
7/7/2008
Settimana ancora in altalena sui principali listini. Infatti pur essendo il
mercato americano chiuso per l’Independence Day le borse europee hanno
vissuto venerdì una seduta molto negativa.
Così mente le borse USA hanno chiuso la settimana dando vita ad un segnale
di recupero, le borse europee hanno sofferto e bisognerà vedere lunedì come
si comporteranno alla riapertura delle contrattazioni, dovendo fare i conti
con una volatilità alle stelle e incertezza massima.
Non mi stupirei in tale contesto di assistere ad un affondo ribassista
finale che porti alcuni titoli su prezzi davvero interessanti per acquisti
anche in ottica di medio lungo periodo.
Il Dax tedesco continua a tenere molto meglio del nostro indice e si trova
su un fondamentale supporto. Sotto area 6150 si andrebbe con ogni
probabilità dritti ai 5750 punti dove una reazione consistente potrebbe
risultare inevitabile. Il supporto attuale potrebbe comunque tenere poiché
la situazione è graficamente molto “tirata”.
L’indice S&Pmib, abbandonata area 30000, continua la rapida discesa verso i
successivi supporti e si trova attualmente sul primo, a 28500 punti.
Il più significativo lo troverà in area 26250 da dove l’auspicio di una
reazione molto forte sarebbe consistente. Anche il nostro indice potrebbe
già comunque rimbalzare dal livello attuale, che fu punto di svolta nel
2004.
Operativamente rimaniamo ancora alla finestra, in attesa di verificare se le
evoluzioni del mercato saranno in grado di offrirci delle opportunità di
acquisto consistenti.
Di seguito il riepilogo delle aree di resistenza e supporto degli indici:
Indice |
Supporti |
Resistenze |
Nasdaq Composite |
2155
|
2220
|
2375
|
2470
|
S&P 500 |
1218
|
1245
|
1275
|
1313
|
S&PMib |
26160
|
28700
|
30350
|
32100
|
Dax |
5750
|
6200
|
6800
|
7000
|
Per visualizzare i grafici clicca sui nomi degli indici.Buona settimana.
Davide
Biocchi07/07/2008
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